Cerchiamo di non perdere la scintilla della curiosità
Licei Cspt, Medie Cspt

Guardare il cielo e non accontentarsi di conoscere

Un primo giorno di scuola guardando le stelle con il fascino di scoprire quello che non sai.
Così hanno iniziato i nostri studenti del Liceo Scienze Applicate e Liceo Scientifico Sportivo delle Medie di Castel S. Pietro.
Si sono tutti ritrovati con i professori e con alcuni loro compagni per un dialogo sull’importanza dell’immagine nell’ambito scientifico e per incontrare Massimo Robberto , ricercatore presso lo Space Telescope Science Institute (STScI) di Baltimora e responsabile del team NIRCam (Near-Infrared Camera), lo strumento principale del Telescopio Spaziale James Webb (JWST), e co-autore di una della più belle immagini dell’universo di recente acquisizione.

L’occasione è stata la presentazione della mostra dedicata alla conoscenza scientifica “In oculis facta” ma il dialogo è andato molto più in profondità fino a intercettare quei motivi, quella spinta che ognuno di noi deve ritrovare per affrontare da protagonista il proprio impegno quotidiano.

Massimo Robberto ha concluso il nostro dialogo così:

” … è un problema di creatività e di curiosità, di apertura, dove in qualche modo senti l’attrazione e il fascino di quello che non sai … Questa è una qualità che uno può sviluppare, come sensibilità, già alle scuole medie! Già alle scuole medie uno può essere in classe con un tipo di curiosità che non si accontenta di quello che sembra ovvio, di quello che si sa già. […] Va custodita, è una fiammella che non si deve spegnere […] Questo è possibile nello studio quotidiano. Bisogna rompere le scatole agli insegnanti con le domande. Ma bisogna stare attenti: deve essere una domanda la cui risposta deve essere stata cercata, la devi sentire tua. Deve essere un desiderio di imparare aperto a essere sorpresi. Una cosa viene detta, la devi imparare, certo, ma chiedendoti: “Ma perché è così? Non potrebbe essere in un altro modo?” Da questo poi magari nasce una domanda, una curiosità, se ne parla con i compagni… Così che quando poi arriva la risposta viene da dire: “Ma avrei dovuto pensarci io! Ma certo, è ovvio!”. In questo modo, tra l’altro, diventa una cosa che uno non si dimenticherà mai, … se le cose arrivano come la risposta a una domanda che uno ha, ce l’hai per sempre, l’hai capita, questo vuol dire capire veramente. Il mio augurio è di imparare a studiare, qualsiasi materia sia, che sia la chimica, che sia il greco, o l’ingegneria applicata, di imparare a studiare con questa curiosità. “

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