Il Malpighi è in prima linea per un profondo e concreto e possibile cambiamento della scuola.
Lo scorso 4 e 5 settembre si è svolto il Festival dell’innovazione scalastica Incontrare e condividere esperienze per una scuola nuova presso la Scuola di Ristorazione Dieffe di Valdobbiadene.
Lo scopo del festival era quello condividere i progetti innovativi svolti durante i mesi della pandemia in tutti i tipi di scuola: scuole secondarie di primo grado e di secondo grado (licei, tecnici e professionali).
Il Liceo Malpighi, nella persona del preside dei Licei di Bologna Marco Ferrari, ha partecipato all’ideazione e realizzazione del progetto.
Il Festival ha visto la partecipazione del Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi che ha sottoscritto il Manifesto per l’innovazione Scolastica e lo ha indicato come traccia utile per tutta la scuola italiana.
“Ritrovare una nuova normalità per una scuola che unisca il Paese e sia strumento di crescita comune.”- così è intervenuto il Ministro che ha fatto propria l’ipotesi di base del Festival – “Partendo dalla scuola si può ricucire il paese.”
Nella sessione di sabato, il prof. Matteo Paoletti ha presentato il Careere Service del Liceo come strumento strutturato di supporto all’orientamento in uscita dei nostri ragazzi ed è nato un intenso dialogo con i docenti presenti.
Con il Festival è nata una rete di rapporti con docenti convinti che la strada per “ricucire il paese” passi anche dalla necessità, non più prorogabile, di condividere esperienze, metodi e conoscenze. Quindi una scuola autonoma ma non autoreferenziale, aperta alla relazione costruttiva con altre scuole e con il mondo del lavoro.
L’innovazione scolastica non nasce a partire da proclami astratti ma è possibile e permanente se nasce nel terreno dell’esperienza di chi vive nella scuola, ricca del bagaglio di conoscenze, di opere scientifiche, artistiche e storiche, aperta alle sfide locali e globali, mossa dal desiderio di mettersi a servizio del bene di tutti.
Il Festival dell’Innovazione Scolastica intende raccogliere e valorizzare il patrimonio delle esperienze di innovazione che le persone che lavorano nelle scuole italiane hanno prodotto in questi anni.
Innovare significa tradurre il passato in una forma nuova, offrendo agli altri una scoperta inedita, rispondendo a un bisogno, a un’esigenza, a un problema, per il bene di ciascuno e il benessere di tutti.
Dalle esperienze del Festival dell’Innovazione Scolastica abbiamo visto emergere le seguenti prospettive essenziali per una scuola innovativa:
1) una scuola fortemente consapevole del suo scopo educativo della persona, costruita sulla relazione, flessibile alla contaminazione di tutte le diverse forme di azione didattica;
2) una scuola inclusiva che personalizza i percorsi per i propri studenti e docenti, riconoscendo i talenti e sostenendo le fragilità;
3) una scuola con lo sguardo sempre attento sulla realtà, che offre un orizzonte di senso ai suoi protagonisti;
4) una scuola che offre gli strumenti adeguati agli studenti affinché ciascuno scopra se stesso e si orienti nella scelte scolastiche come in quelle lavorative;
5) una scuola che coinvolge direttamente gli studenti in un percorso di verifica dei saperi e delle competenze, superando un modello di progettazione e valutazione unilaterale;
6) una scuola consapevole della centralità della valutazione nella progettazione dei percorsi, disposta perciò a sperimentare modalità didattiche diverse;
7) una scuola autonoma ma non autoreferenziale, aperta al mondo, che accetta le sfide del presente in ogni parte del Paese;
8) una scuola che dialoga col mondo del lavoro, comprendendone i bisogni, accettandone le sfide e valorizzando le opportunità di relazione;
9) una scuola che utilizza consapevolmente la tecnologia e gli strumenti di comunicazione;
10) una scuola attenta alla formazione continua dei docenti dove la dimensione collegiale-comunitaria è centrale.