Fare scuola è apertura alla realtà.
Per questo le uscite didattiche hanno un grande valore: momenti di scuola facendo esperienza “sul campo”.
E’ un aprire finestre sul mondo utilizzando sempre l’occhio delle discipline studiate e sfruttando l’incredibile patrimonio artistico, storico e naturalistico del nostro Paese.
Ogni anno desideriamo iniziare la scuola con un orizzonte di bellezza e di avventura.
In prima media, per conoscerci, si preferisce una gita naturalistica in cui non manca qualche prova sport di squadra, in seconda una gita di taglio storico-artistico come introduzione ad alcuni contenuti fondamentali del programma, ed in terza una gita di due giorni a Torino per immergerci nelle vicende del risorgimento o in montagna per scoprire la vita degli alpini.
E, a fine anno, una gita di più giorni per riprendere e cogliere sul “campo” quanto imparato in classe e sui libri.
Gli alunni ritrovano i tratti del Medioevo e dell’Età Comunale, le tracce dell’Età Moderna o scoprono i luoghi delle grandi guerre.
Inizio luglio, esami e scrutini finiti.
La scuola è finita?
Non proprio, perchè l’appuntamento è per una settimana di vacanza in montagna.
Nato dal desiderio di alcuni docenti, si è trasformato in una proposta concreta per tutti gli studenti.
I docenti con le loro famiglie, e tutti gli alunni che lo desiderano, trascorrono 6 giorni tra gite, giochi e passeggiate in quota.
Non mancano mai le caccia al tesoro nei borghi, gare sportive, giochi a squadre, canti e balli; sempre insieme.
In questa occasione è ancora più facile vivere quello che cerchiamo di comunicare a scuola: la possibilità di essere se stessi e di crescere, scoprendo nuovi compagni di viaggio.